Paesaggi naturali, paesaggi culturali, paesaggi urbani della nostra bella Italia sono a rischio, lo dice un’inchiesta condotta da Italia Nostra che punta il dito contro l’espansione edilizia ed altri pericoli a cui possono andare incontro le bellezze del nostro paese.
Nell’inchiesta compaiono lo Stretto di Messina e la Murgia materana. L’Appia antica a Roma e la necropoli punica di Tuvixeddu a Cagliari. La vasta campagna senese e il centro storico di Torino. Anche il Delta del Po e l’area delle Ville venete. Il Parco di Monza e il Lago di Garda sono consdierate a rischio, o almeno è questo quanto emerge dalla campagna “Paesaggi sensibili”.
A partire dal 20 settembre sono infatti iniziate una serie di iniziative atte a sensibilizzare la popolazione e proteggere queste aree che rappresentano il volto della nostra Patria.
La striscia di mare che separa la Sicilia dalla Calabria verrebbe radicalmente alterato se fosse costruito il ponte sullo Stretto. Mentre il parco dell’Appia antica è sommerso dalle automobili che fanno accesso a Roma. Un altro gioiello archeologico a rischio è la necropoli punica di Tuvixeddu a Cagliari, con oltre duemila tombe, molte delle quali trattate come una discarica e assediata da costruzioni sempre più numerose. Anche il Delta del Po sembra finire vittima dell’urbanizzazione selvaggia, con lo spuntare di “seconde” e “terze” case che ne deturpano la bellezza.
Un vero peccato venire a conoscenza di così tanti paesaggi a rischio, presenti all’interno del nostro bel paese che se non dovesse venire monitorato adeguatamente, soprattutto in queste zone così trascurate, potrebbe finire con l’alterare la naturale bellezza di tali paradisi naturali che al contrario dovremmo proteggere, sviluppare e valorizzare, in modo che possano diventare una risorsa su cui investire oggi e venire ripagati domani, attraverso il turismo.
Un’altro scandalo tutto italiano, come solito della nostra nazione che anche pur avendo dei tesori naturali di inestimabile valore, alla fine riesce comunque a rovinare tutto per la negligenza dell’apparato burocratico e di una classe politica per niente capace e competente. Speriamo almeno che gli italiani sviluppino un maggiore senso civico ed una maggiore snesibilità verso queste risorse che il mondo ci invidia, ma che noi distruggiamo consapevolmente.