Andiamo a Samarcanda, la capitale dell’Uzbekistan , la città d’oro avvolta dal mistero, tra deserti e steppe, madrase e bazaar, tappa fondamentale della via della seta che univa la Cina con l’occidente. Crocevia di culture e inserita nel patrimonio mondiale dell’UNESCO è una città che affonda le sue origini nell’antichità. Fondata nel 700 a.C. fece parte dell’impero persiano e venne conquistata da Alessandro Magno nel 329 a.C. che la riportò agli antichi fasti.
Samarcanda è la città di Tamerlano che ne fece la capitale dl suo vasto impero che andava dalla Turchia all’India.
A Samarcanda si trovano monumenti e costruzioni di grandissimo valore, tra cui il Mausoleo di Tamerlano che fu il precursore delle grandi tombe che dovevano essere erette in epoche successive tra cui la Tomba di Humayun e quella di Taj Mahal.
Tra i monumenti più importanti ricordiamo la moschea di Bibi Khanum in cui predominano i colori turchese e blu dedicata alla moglie prediletta di Tamerlano. È un grane complesso religioso con un ostello, una madrasa e due moschee su cui aleggia una leggenda che impose alle donne lo chador.
La grande e splendida piazza Registan vede collocati gli edifici più prestigiosi di Samarcanda: La Medressa di Tillya Kari costruita tra il 1646 e il 1660.
La Medressa di Shir Dor costruita tra il 1619 e il 1636. Le dimensioni della facciata sono tali da formare un quadrato di 51 metri.
La Scuola Coranica di Ulug Beg, ospitava fino a 100 studenti che imparavano le scienze matematiche, astronomiche e religiose. Splendidamete decorata con mosaìci pregevolissimi.
Da visitare la necropoli di Shakh-i-Zinda dove furono costruiti splendidi e unici monumenti funebri. Ed è proprio a Samarcanda che si trova anche la tomba del Profeta Daniele le cui spoglie sono state portate da Tamerlano dall’Iran, in segno di buon auspicio. Il sarcofago è lungo 18 metri e su di esso alleggia una leggenda secondo la quale il corpo del profeta crescerebbe un centimetro all’anno per cui il sarcofago deve essere continuamente allungato.